Partirò nei primi mesi del 2004 da Carpi per un viaggio della durata di circa venti mesi. Muovendomi verso ovest, arriverò ad attraversare tutti i cinque continenti. Questo è un elenco sommario (ancora suscettibile di ampie modifiche) dei paesi che toccherò: Francia, Brasile, Argentina, Cile, Bolivia, Perù, Ecuador, Colombia, Panama, Costa Rica, Nicaragua, Honduras, El Salvador, Guatemala, Messico, Usa, Nuova Zelanda, Australia, Indonesia, Singapore, Malesia, Tailandia, Birmania, India, Nepal, Cina, Mongolia, Russia, Finlandia, Norvegia, Svezia, Danimarca, Germania, Rep. Ceca, Rep. Slovacca, Ungheria, Romania, Bulgaria, Turchia, Siria, Giordania, Israele, Egitto, Sudan, Etiopia, Kenya, Tanzania, Ruanda, Rep. Dem. del Congo, Congo, Gabon, Camerun, Nigeria, Niger, Mali, Mauritania, Marocco, Gibilterra, Spagna, Francia con ritorno in Italia, a Carpi.
Sarà un viaggio vissuto interamente on the road. Dormirò in ostelli, in tenda, in modeste strutture ricettive locali o in abitazioni private, quando l’ospitalità della gente del posto lo renderà possibile e sicuro. Il mio sarà un viaggio low budget, un po’ per reali necessità (vista la durata del progetto), un po’ per non tradire il reale spirito dell’iniziativa che lascia poco spazio al superfluo. Mi muoverò a piedi, senza aerei, utilizzando mezzi pubblici locali o “passaggi occasionali”. Troppe volte ho sentito scontati racconti di veloci voli intercontinentali, dove l’immensità, il fascino, la sfida di un Oceano, erano ridotti al semplice superamento di un noioso puntino blu della durata di 8 ore. Troppe volte ho sentito parlare persone che s’erano imbarcate alla Malpensa in inverno, nei loro pesanti cappotti, per poi sbarcare poche ore dopo in Kenya, dove «faceva un caldo…». Troppe volte ho sentito raccontare le stesse cose da amici che rientravano da ferie all inclusive in villaggi turistici sparsi nei quattro angoli del globo. Tutto uguale, tranne i giudizi sulla qualità dei drinks alcolici e lo sfondo di ambientazione.
No. La mia scelta è di ridare al tempo ed allo spazio l’importanza che meritano. Voglio scoprire il come e il perché di una realtà che muta al mio passaggio, minuto dopo minuto, in tutte le sue sfumature: umane, sociali, culturali, naturali. Voglio spostarmi da uno stato all’altro, sapendo che cosa c’è in mezzo e chi ci vive, senza fretta di arrivare. Perché, in realtà, lo scopo del mio viaggio è il viaggio stesso, vissuto giorno dopo giorno. Per questo motivo attraverserò i tre Oceani su grandi navi cargo, attraverserò la Russia sui treni della Transiberiana, la Colombia su “ruspanti” bus locali, la Francia su tir di spedizioni internazionali (mi sto organizzando). Il tutto con uno zaino in spalla… ed in connessione con Internet.
All’interno del mio progetto prevedo, infatti, di raccontare le mie esperienze in un diario di viaggio on line, periodicamente aggiornato nei vari paesi che visiterò non appena un computer del posto me lo renderà possibile.
Le immagini più significative del mio viaggio saranno volta per volta accompagnate da una paginetta di riflessioni e di curiosità su quanto mi accadrà in giro per il mondo. Saranno immagini e parole autentiche, di vita vissuta. Penso che scriverne sia l’unico modo per consegnare al tempo la mia avventura e per far sognare chi resta a casa, nella quotidiana routine. Ci saranno gli odori, i sapori e le emozioni di paesi lontani; ci sarà, talvolta, l’entusiasmo di un incontro interessante, ma anche la malinconia di un momento di solitudine, o la descrizione di un paesaggio meraviglioso.
Ma soprattutto, in quelle pagine, ci sarà la spontaneità di un uomo che ha creduto nel suo sogno, fino in fondo.