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Sono trascorsi un paio di mesi da quando ho salutato i miei due arzilli vecchietti a Praga :)Da li' il mio lungo viaggio e' proseguito in Repubblica Slovacca, continuando poi in Ungheria, Romania, Bulgaria, Turchia, Siria, Giordania, Egitto, Sudan. Adesso mi trovo a Gondar, in Etiopia. Ho vissuto tante esperienze, ho tante cose da raccontare, come sempre. Molte le ho riportate nei miei quaderni di diario, altre sono sicuro mi torneranno in mente al ritorno a casa; una bella birra ghiacciata in compagnia degli amici di sempre dovrebbe aiutarmi a ricordare :)
...quella traversata del deserto in camion, 46 uomini schiacciati come sardine per 27 ore; freddo, caldo, sabbia, litigi, scarsita' d'acqua.
O quell'sms che mi ha avvertito delle bombe scoppiate ad Amman, tre scoppi dieci ore dopo che avevo lasciato la capitale giordana in direzione di Homs.
Oppure quella notte trascorsa in zona di confine dentro una capanna abbandonata. I militari avevano fermato il mio camion: movimenti di gruppi armati irregolari erano stati segnalati nei chilometri che ancora ci rimanevano da percorrere e, per il rischio di assalti, la pista nel bush non era sicura.
O ancora quella mattina in cui per primo mi sono presentato alla biglietteria della Piramide di Cheope, la più grande del complesso di Giza. Chiedo il prezzo e l'impiegato mi risponde. "Ehhh??", sbotto, e' un prezzo esorbitante, forse non ho capito bene. Glielo chiedo di nuovo e lui stancamente indica col dito il cartello al suo fianco. "Ehhh??" , oddio, mi scende la pressione, il respiro diventa corto, cerco un sasso e mi metto a sedere un attimo; poi tiro fuori i soldini dal mio salvadanaio e li guardo: con quei soldini avrei potuto pagarci sei notti di alloggio. Rifletto qualche minuto, poi torna il sorriso, uhmmm...ma certoo!!! :), voglio dire, se uno ha il coraggio di chiedere tutti quei denari per farmi entrare in una piramide, vuole dire che magari la piramide non e' ancora stata esplorata, che forse c'e' ancora un tesoro che mi aspetta...che magari il faraone e' in casa, chissa' :) Sorrido, mi alzo di scatto, pago e corro su, mi stanno aspettando :))
O, ancora, quella volta che...non mi sono divertito. Stavamo viaggiando da ore, fuori era gia' buio pesto e il pulmino ancora arrancava tra le montagne carico di ogni cosa, mobile e immobile, a due o più zampe :) Ero l'unico straniero a bordo, come sempre negli ultimi tempi. Eravamo partiti un po' tardi, diversi problemi lungo il percorso avevano aumentato il ritardo. Non ero molto tranquillo: sapevo di non essere in viaggio nel migliore degli orari e nella migliore delle zone del migliore dei mondi possibili; eravamo soli e nell'ultima ora di "strada" avevamo incontrato solo un pastore con le sue capre, poi più niente. Il tempo passa, la salita e' ripida, andiamo piano. Percorriamo un breve rettilineo poi ancura curve, una a destra, una a sinistra, di nuovo una a destra. E qui l'autista pesta bruscamente sul freno, la luce fioca dei nostri fari illumina una sagoma scura ferma sul ciglio della strada. Se ne sta appoggiata contro una roccia, tiene un Kalashnikov puntato verso di noi. Dapprima e' immobile e muta, poi con due passi decisi si avvicina alla porta del nostro pulmino e ci picchia sopra due grosse manate. A bordo nessuno muove un muscolo, finche' l'autista fa cenno ad un passeggero di aprire e l'uomo sale a bordo. Rivolge alcune veloci occhiate intorno a lui, si mette il fucile a tracolla e trova posto a sedere sul cofano motore interno. Non vedo il suo viso ma lo sento scambiare qualche parola con l'autista; verro' poi a sapere che era un militare al termine del giro di perlustrazione, aveva "chiesto" un passaggio al villaggio successivo.
Vi ho scritto di alcuni momenti vissuti in questi ultimi mesi.Tra poco devo andare, concludo questa pagina con alcune righe in risposta a quelle emails che arrivano e chiedono "Dove sei?", "Cosa stai facendo adesso?", "Perche' aggiorni il diario cosi' raramente?"Rispondo: viaggiando, e soprattutto quando si viaggia a un ritmo abbastanza sostenuto, succede che le cose che accadono, le cose che cambiano, le cose da studiare, le cose da organizzare, gli imprevisti, i problemi da risolvere o anche i semplici momenti normali, si susseguano velocemente, al punto che diventa difficile sedersi a riflettere per raccontarli in un modo decente, qualcosa che vada oltre la semplice cronaca. E a raccontare servono ore: prima c'e' un foglio bianco, poi una selezione di idee, poi una pagina scritta, poi una pagina da correggere, e su quella pagina ci sto sopra finchè quello che leggo e' esattamente quello che voglio dire. Solo raramente le cose scritte di getto danno subito il risultato sperato. Le pagine online che ho scritto finora sono piccoli racconti di un'avventura che capita una sola volta; io mi ci sono buttato a capofitto con grandi sacrifici prima e durante. Le notti insonni, i pomeriggi trascorsi sulla tazza di un c...o per problemi di alimentazione, i febbroni dovuti a stress per i veloci cambiamenti di ogni tipo a cui non e' stato dato un normale tempo di adattamento, sono altri momenti da tempo non piu' estranei al mio Giro del Mondo.Portate pazienza ragazzi, una volta a casa avro' molte occcasioni di raccontarVi. Fino a quel momento, voi che siete a casa, dovrete prendere ciò che passa il convento. :) :) Un salutone e a presto,
Stefano
Ci saremmo rivisti a Praga, una speranza divenuta realta' dopo che papa' aveva ottenuto i giorni di ferie per raggiungermi. Il ritrovo sarebbe avvenuto nei primi giorni di ottobre 2005, nel momento di mio massimo avvicinamento all'Italia, quando sarei stato brillantissimo e visibile a occhio nudo anche in pieno giorno, un episodio astronomico rarissimo, una circostanza che puo' capitare solo una volta nel corso della vita :)) I giorni erano passati e il momento arrivato.Ero sceso dall'autobus nelle prime ore della mattinata, dopo un viaggio notturno abbastanza turbolento trascorso a tenere d'occhio i miei bagagli. Lascio passare un po' di tempo e quando le strade cominciano ad animarsi mi incammino verso il "Residence Vita" dove avevo prenotato un trilocale; una soffiata giunta a papa' lo aveva descritto come un'ottima sistemazione (confermo).Salgo in camera, metto lo zaino a terra poi appoggio sul tavolo un foglio bianco (per aggiornare il diario) con la penna gia' scappucciata; ecco, cosi' la mia coscienza era tranquilla :) Poi, con la coscienza tranquilla e la giacca ancora addosso mi sdraio un attimo sul letto, cinque minuti prima di sedermi a scrivere...penso a come sara' quando mamma e papa' apriranno la porta, mi riconosceranno subito o penseranno a un ladro?, avranno portato i cappelletti della nonna? e il formaggio grana?, avranno con loro anche una punta di grana?Speriamo...chissa', ma, uhmm, certo che si', altrimento cosa mi vengono a trovare a fare :))I cinque minuti sul letto passano, guardo l'orologio, ancora un altro minutino dai, solo uno.Il minutino passa anche lui, seguito da altri 520 minutini suoi amici :) Quando riapro gli occhi, quasi nove ore dopo, fuori e' gia' buio e nell'appartamento sono ancora da solo. Il mio cellulare non ha messaggi e alla reception mi dicono che nessuno ha telefonato. Sono preoccupato, chiamo papa' al cell:"Aho' ma dove siete?""Tato siamo gia' a Praga, stiamo cercando la via, tra poco siamo li', credo" risponde il losco figuro :)Fregati da un paio di sensi unici e da alcune informazioni ricevute da passanti disinteressati. Dilettanti :)"Papa' state fermi, datemi il nome della strada e di un qualcosa vicino a voi, un albergo magari"; aspetto poi consulto la cartina alla reception e corro fuori. Non sono distanti, imbocco quasi subito la via indicata ma non li vedo, cammino veloce e supero una semicurva, cammino ancora. Questione di poche decine di metri poi sento fischiare in distanza. Giro la testa e vedo un fuoristrada accostato con le quattro frecce che lampeggiano, poco distante un braccio si agita in aria, quel braccio appartiene a mio papa' non ci sono dubbi :) "Papaaa!!!" gli corro incontroIntanto una signora (una bella signora :) che forse stava assistendo alla scena esce veloce dalla reception di un albergo e ringraziandoli mi punta il dito contro "Ahh, eccolo qua!" semplicemente, con un sorriso grande. La mammaUna banale situazione vissuta decine di volte in passato quando viaggiavamo insieme e bisognava chiedere un'informazione. Ho riabbracciato il papa' e la mamma dopo tanti mesi in mezzo a una strada secondaria di una citta' che avremmo conosciuto solo nei giorni seguentiRaggiunto il residence, alle 20.30 circa iniziavamo a scaricare le valige dall'auto per portarle in camera. Alle 23.00 avevamo gia' finito :) Gia', la mamma aveva deciso di prendere da casa un po' piu' roba del necessario "per sicurezza sai, se serve ce l'abbiamo, non si sa mai, tanto in auto ci stava" :) Guardo il pavimento pieno di valige e borse, neanche in aeroporto, praticamente la mamma aveva traslocato :) Entro nell'appartamento e chiudo la porta, il resto e' vita privata. Abbiamo passato insieme sette giorni, giorni bellissimi :)
...San Pietroburgo, Russia, finestra sull'Europa (il che mi fa sentire un ladro visto che sono entrato in Europa da lì :) - Tallinn, Estonia, antica città della Lega Anseatica, dove se vedete piantato in un prato un piccolo cartello, sopra, anzichè leggere "non calpestare l'erba", ci trovate scritto "Internet friendly" o "wifi" :) - Helsinki, Finlandia: appena arrivato entro affamato in un bar e mi faccio mettere in un sacchetto due semplici paste. "Sono 10€" dice la barista in un perfetto inglese. "Uhh, sorry, ho dimenticato i soldi in ostello, torno subito", rispondo io, con le lacrime agli occhi :) - Rovaniemi, citta' di Babbo Natale: lo vado a trovare, aspetto il mio turno, poi nell'orecchio gli sussurro il dono che vorrei trovare sotto l'albero: psss deve essere così...,psss la voglio con..." :)"Torna in Russia e trovatela da solo!!" mi risponde lui scortese :) - Inari, mi avevano detto capitale della Lapponia, booo - Capo Nord, Norvegia: un mitico tramonto spazzato dal vento, un sogno realizzato - Galoppata in autobus tra i fiordi: storia di una accompagnatrice turistica, del suo gruppo di Italiani, di un autista ex marinaio e del suo bus. E di un viaggiatore che si fa verme per implorare un passaggio gratis :) Come, da una giornata iniziata alla c...o, ne è uscita una delle più belle tratte di tutto il mio viaggio. Grazie ragazzi! - Lofoten: mitiche isole del baccalà e dello stoccafisso. Ahha già, anche di meravigliosi prepotenti paesaggi, dimenticavo :) - Bodo, dove finalmente sono salito su un aereo dopo tanto tempo (ero al museo dell'Aviazione militare) :) - Trondheim, dove all'uscita dalla maestosa cattedrale medioevale ricordo che pioveva forte, e che continuava a piovere forte, e che non la smetteva mai di piovere forte, e che dopo qualche ora ho detto ad alta voce: "Aahhoo,ma quanto c...o piovi?" :) - Bergen, dove a quella meravigliosa ragazza bionda per strada ho detto:"Ciao...", e lei "I'm in a hurry, sorry", e io..., e lei "I have a boyfriend", e io..., e lei "I'm pregnant", e io...ho cominciato a capire che la speranza è l' ultima a morire,ma che la mia era già morta, assassinata direi :) - Oslo, dove al Museo d'Arte Moderna vedo un'opera d'arte che si piscia addosso, no comment - Stoccolma, Svezia, dove ho vagabondato per la città cercando la soluzione al Problema: sono bionde là, sono bionde qua, hanno uhmm là... :), e hanno uhmm qua, ma alla fine, sono meglio le russe o le svedesi!?? Ho trovato la soluzione, ma non ve la dico neanche morto :) - Malmo, dove ho perso giorni a scrivere e cancellare un testo per internet in cui riflettevo sul mio rientro in Europa, tante emozioni buttate su carta, ognuna con una propria storia. Alla fine avrei dovuto scriverci un libro,...o darci a monte. Avete già capito :) - Copenaghen, Danimarca, dove le sirenette girano per strada e nessun compagno mi ha legato all'albero della nave:il loro canto e' divino :) - Sono arrivato qui ieri sera, mi tratterrò qualche giorno anche per lavorare alle foto. Un salutone a tutti, Stefano