Pagina 5 di 23
Avevo raggiunto di nuovo l'internet point poco dopo l'ora di cena, c'ero già stato al mattino. Stavo aspettando una comunicazione email importante riguardo alla documentazione per proseguire il mio viaggio. Speravo fosse arrivata e comunque avrei risposto ad alcuni messaggi di amici di casa e altri che mi stanno seguendo durante il viaggio Mi siedo al computer e subito butto dentro l'indirizzo di un nostro quotidiano nazionale, curioso di sapere come vanno le cose in Italia e nel Mondo; lo faccio ogni voltaE leggo delle bombe a Londra,un attacco terroristico, decine di morti. E'un'edizione speciale, a video ci sono alcune righe forti e una foto, subito non clicco neanche per approfondire la notizia, rimango lì e penso. Penso a gente innocente e inconsapevole che stava conducendo una vita normale; penso ai posti dove sono scoppiate le bombe, un paio li conosco bene.Poi penso all'11 settembre di New York, penso a Madrid, adesso Londra, e poi? E poi spero di no, nessun poi.Un ragazzo cinese di fianco a me stava giocando a un videogame sparatutto (forze speciali contro terroristi), credo mi veda fissare la foto a video; mi accorgo di lui quando mi mette una mano sulla spalla. Lascia a metà la partita, si toglie le cuffie e con tutto l'inglese che conosce mi dice "really sorry", a bassa voce, sincero. Lo ringrazio. Più tardi, quando rientro in ostello, vedo un muro di ragazzi davanti al televisore della sala comune. Francesi, australiani, americani, israeliani, inglesi. Per capire chi è di Londra basta spostarsi di qualche metro e raggiungere i telefoni pubblici. Tre piccole file silenziose, davvero triste.
Ciao ragazzi, è un po' di tempo che non ci si sente e vi aggiorno velocemente sulla mia situazione.Ho attraversato tutta la Cina da sud a nord e adesso mi trovo a Beijing. Sono alle prese già da un po' di tempo con spinosi problemi di documentazione per organizzare quella parte di viaggio che mi riporterà in Europa.Diciamo senza mezzi termini che sono stato nella ca..a (leggi carta, quella della documentazione ovvio :) fino al collo. Adesso le cose vanno un pelo meglio (lo so da qualche ora) ma è ancora tutto in forse: sui tempi di attesa prima della mia partenza, sulle modalita' del viaggio, sul percorso da seguire, sul fatto che forse dovrò spostarmi a Shanghai per prendere un pezzo di carta che qui faticano a rilasciarmi, su altri pezzi di carta che qui hanno finalmente deciso di rilasciarmi ma che sto ancora aspettando.Sulla Cina ho riempito tante pagine di diario; appunti, riflessioni personali, situazioni vissute (e subite...qualcuna davvero assurda)A Pechino ho già trascorso ore liete negli uffici del Psb (Public Security Bureau), altre negli uffici di alcune ambasciate, altre ancora sulla strada tra ambasciate e Psb :) Se Dio vuole domani comincio a sbragherare un po' per la cittàNon avevo scritto nulla su internet, e credetemi è stato meglio così. Di fronte a una pagina vuota d'istinto mi venivano fuori solo espressioni tipo "accipicchia, ma sono proprio nella carta fino al collo" ma un pelo più colorite. Veleno puro :)Vi chiedo ancora un po' di tempo per uscire da questa cupa burocratica situazione e poi tornerò a raccontarvi qualcosa del mio viaggio.E agli assatanati che proprio non riescono ad aspettare prometto un immediato (quasi immediato) inserimento di foto :) Un grosso ciao a tutti, Stefano
Ero arrivato al villaggio da meno di un'ora. Il tempo di appoggiare lo zaino, impegnare la simpatica anziana proprietaria della stanza in una conversazione italolaotiana dall'esito comunicativo incerto, acquistare una Merinda (similFanta) calda, poi mi ero messo a passeggiare tra le case del villaggio.Nelle prime ore del pomeriggio il caldo in Laos è soffocante, motivo per cui gli abitanti solitamente si concedono una piccola pausa dal lavoro e le case si ripopolano. La gente prepara da mangiare e si riposa sulle amache; si sentono i brusii delle voci oltre le pareti di bambù. E' un momento piu' intimo di quello serale, quando porte e finestre sono aperte per far entrare il fresco.In presenza di inconsueti rumori o semplici passi accade spesso che mezzi visi piccoli e grandi facciano capolino da qualche angolo remoto delle abitazioni. Fischietto per destare un po' di curiosità, ho voglia di parlare con qualcuno.Un bimbetto corre fuori a vedere chi sta passando, pochi secondi dopo una bellissima mammina col viso dolce e un cucciolotto che succhia al seno esce a riprenderselo.Vedo lei, vedrò qualche persona anziana che spia da porte socchiuse (e richiuse troppo lentamente per non farsi scoprire :), vedrò qualche altra giovane donna, pochi uomini, alcuni bambini piccini.C'è qualcosa di diverso: qui il villaggio pare semideserto. Dove sono i bambini più grandi e le donne in età da lavoro? Non li vedo nei campi e allora vado a cercarli lungo il fiume.Il paesaggio è bellissimo, l'acqua serpeggia lenta tra le montagne coperte di folta vegetazione; lungo gli argini alcune pozze di acqua stagnante sono un pullulare di vita.Da una di queste vedo alzarsi in volo un grosso elicottero a forma di zanzara; sulla fiancata leggo chiaramente la matricola identificativa M-A-L-A-R-I-A :) Viene verso di me, mi punta svogliata e tenta un atterraggio di fortuna sul mio braccio sinistro. Appesantita dal carico di sangue o forse solo dal poco esercizio fallisce un primo tentativo; la vedo riprendere quota, fare un mezzo giro e tentare nuovamente. Quasi mi dispiace doverla schiaffare via con un cricco; in effetti forse avrei dovuto apprezzarne l'impegno e lasciarla fare, pazienza ormai è tardi :) Continuo a camminare e dopo un quarto d'ora la mia attenzione si sposta verso il centro del fiume. Alcune donne immerse nell'acqua fino alla vita ne stanno come vangando il letto, per poi sollevare alcuni badili di melma e pietrisco che con grande sforzo riversano all'interno di sacchi sistemati a poppa di piccole imbarcazioni. Tanti bambini schiamazzano nell'acqua, in pochi aiutano gli adulti nel lavoro. Vorrei capire meglio cosa fanno le donne ma sono distanti da me e non ho voglia di andare a mollo nell'acqua. Mi sto allontanando lungo il corso del fiume quando vedo un gruppo di bambinette staccarsi dal gruppo e venirmi dietro. Ci mettono un po' a raggiungermi e quando arrivano si fermano a guardarmi. Poi parlottano tra di loro e ridono, credo mi stiano prendendo per il c..o perchè sono alto e parlo una lingua diversa. Me ne vado offeso :)Più avanti, solitaria, quasi nascosta, vedo una giovane donna semimmersa nell'acqua, vestita pesante per ripararsi dal sole. Sta scavando il fondale in una pozza d'acqua ferma;carica la pala di terra e pietrisco poi ne riversa il contenuto in un grande piatto fondo simile a un cappello rovesciato. Continua abbassando quest'ultimo nell'acqua e risollevandolo immediatamente dopo. Solo alla fine prende a rotearlo velocemente. Aiutati dall'acqua i detriti piu' grandi escono dal piatto quasi subito. Poi la donna si fa più attenta, fissa il piatto come ipnotizzata, adesso lo manovra con delicatezza ; l'acqua, facilitandone la sospensione, separa i materiali nel piatto.La donna diventa sempre più meticolosa, sonda i fini detriti con le dita e poi versa nel fiume il povero contenuto rimasto. E riparteAl termine di una di queste operazioni, distratta dalle risate delle tre figlie intorno a me, alza lo sguardo. E mi trova appollaiato su un masso mentre la osservo senza disturbarne il lavoro. Mi fa un mezzo sorriso, getta un'occhiata alle bimbe e poi riprende a scavare; ho capito cosa sta facendo e le auguro tanta fortuna.Aspetto paziente, continuo a stare lì, spero insieme a lei. La mia unica occupazione in quel momento è sudare e guardare. Le bimbe ormai lontane sono tornate dai compagni di gioco e io trascorro lunghe decine di minuti silenziosi. Poi, inaspettatamente,la donna si ferma e alza gli occhi, mi osserva. E' solo dopo altro tempo che appoggia la pala e punta il dito verso una maglia appoggiata a terra poco distante, seminascosta da un cespuglio. Mi fa cenno di sollevarlaE così vedo il piattino, vedo la polvere scura andare in sospensione per l'urto, vedo alcune pagliuzze gialle: è oro :)