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Diario del periodo: Complessivo


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26/03/2005 - Melbourne,Australia

Stavo scrivendo alcune righe su un personaggio gustosissimo conosciuto durante una sosta tra Adelaide e Melbourne. Purtroppo non ho fatto in tempo a terminarle, ci riuscirò nei prossimi giorni. Tra alcune ore mi imbarco su un mercantile in partenza per Singapore. Pirati permettendo ci risentiremo la' tra un paio di settimane. Fine della vacanza, si riprende a viaggiare seriamente. Asia aspettami! :)

24/03/2005 - Adelaide,Australia - 12/03/05

Ero seduto nella sala di ritrovo dell'ostello; intorno a me alcuni amici stavano conversando allegramente, altri finivano di cenare, altri ancora tentavano di seguire il film alla televisione, qualcuno leggeva.
Io mi ero scelto un tavolino appartato, con la ferma intenzione di scrivere alcune righe sull'outback dell'Australia, il centro del nulla, come lo definiscono alcuni. L'ho attraversato per un lungo tratto, da Cairns ad Alice Springs e poi giu' fino ad Adelaide, quasi sempre seguendo "strade" secondarie.
I grandi spazi, l'Australia dei miei sogni, quella dura e selvaggia, quella che non si dimentica, sono li'. Certo avevo visto l'Ayers Rock, il Kings Canyon, gli Olgas,la città sotterranea di Coober Pedy, le Flinder Ranges,la popolazione "aborigena" di Alice Springs e tanti altri luoghi bellissimi e famosi.
I miei ricordi però correvano a quelle piccole grandi esperienze vissute lungo il viaggio, tra un posto famoso e l'altro, quelle che si perdono prendendo l'aereo. Pensavo alle piste polverose e bollenti che collegano centri abitati talvolta di solo 5 o 10 abitanti e distanti 200, 300 km l'uno dall'altro, alla mucca che partorisce il vitellino in mezzo alla pista sterrata, ai bimbi che giocano in cortile con cuccioli di canguro, agli sguardi intensi di uomini col viso cotto dal sole e le mani grosse e nodose di chi e' avvezzo ai lavori pesanti, alle aquile che strappano brandelli di carogne e poi si alzano in volo possenti. Pensavo ai pezzi di vita raccontati davanti a una birra ghiacciata e ai tramonti immensi che incendiano la terra e il cielo sopra la linea piatta dell'orizzonte.
L'outback è questo, una terra silenziosa e remota dove c'è un nulla talmente intenso da intossicarti i sensi.
E' una regione dove vivono pochi uomini, a volte per scelta o a volte solo per mancanza di scelta.
e' una terra immensa, essenziale, magica, talmente solitaria che talvolta guardarla è come guardarsi dentro. E pensi.


L'altra sera ero seduto a riflettere sui miei ricordi quando Neil, un amico inglese si avvicina:"Dai Stefano che usciamo per una birra, domani alcuni di noi partiranno. E' l'ultima sera tutti insieme, dai che si esce!"
"Neil, vorrei scrivere qualcosa sull'outback, avrei tante cose da dire, ma non trovo le parole giuste, non so da dove incominciare" gli rispondo
"L'outback?: big, hot, desert and with lots of bastard flies. That's all. Uhmm,no,don't write hot, write very hot! Dai che si esce per una birra"
Mi sono cambiato e sono uscito con gli amici. Di Federico (italiano) e di tutti gli altri uomini ruvidi e veri conosciuti nell'outback vi raccontero' al ritorno, promesso :)


P.s. Neil non aveva tutti i torti, quando torno chiedetemi anche di raccontarvi delle mosche, il lato oscuro dell'outback :)

16/03/2005 - Cairns,Australia - 28/02/05

QUELLA SPORCA DOZZINA,+1


L'itinerario rispecchiava i miei interessi e i prezzi erano scesi perche' l'estate volgeva al termine.Cosi avevo innocentemente prenotato un tour organizzato per Cape Tribulation,un promontorio che aveva dato non pochi problemi all' esplorazione del capitano Cook.Completavano il giro una navigazione sul Daintree River per l'avvistamento dei coccodrilli e due camminate nella foresta pluviale costiera.Un pizzico di avventura a buon mercato che avrei condiviso coi miei nuovi compagni di gita.non immaginavo... :)
Il pulmino mi passa a prendere di prima mattina,ancora vuoto.
"Dove sono gli altri 15?" chiedo alla guida mentre salgo
"No,saremo solo in 12,+1 se conferma.Li andiamo a prendere adesso" e partiamo
Dopo qualche minuto ci fermiamo davanti a un bell'albergo in centro,brutto segno
Mr Frog e signora agitano la mano in cenno di saluto e salgono eccitati.Lui l'ho chiamato Mr Frog per via della vistosa scritta verde sulla maglietta.Lei invece e' un'anonima vecchina vestita in completino bianco (indossa scarpe coi tacchi). 74 anni lui,70 lei (71 a giugno) sembrano proprio due giovanotti,che carini
Continuiamo il giro;pochi minuti e siamo di nuovo fermi,davanti a noi un sontuoso resort.Un'altra coppia sale.La signora e' tutta ingioiellata,lui invece,vestito cacki e con la faccia da duro,non se l'e' proprio sentita di rinunciare ai calzini bianchi corti,forse per dimostrare tutti i suoi 72 anni.(Il confetto sorridente di fianco a lui ne ha solo 69)
Il furgoncino Toyota si riempie cosi,vecchietto dopo vecchietto.Sudo freddo,siamo gia in 10 adesso, ne manca solo uno, +1 se conferma.Per fare spazio ai vecchietti mi sono rifugiato in un sedile in fondo a sinistra,il mio entusiasmo e' finito sotto le scarpe.Mi guardo intorno,pensieroso.Non ho mai visto cosi tante mummiette tutte insieme neanche al British Museum.Dal Minnesota,dal Canada,dal Galles,dal...
Ma continuo a sperare,ne manca ancora uno,+1 se conferma,chissa'. Un colpo di coda della fortuna,la sfiga che si distrae,non si sa mai.E infatti... :)
John,73 years old,canadese, ci attende seduto su una poltroncina nella veranda dell'albergo. Chiede dove andiamo,viene rassicurato dalla guida e ci viene incontro,aiutato da un cameriere.In testa ha un cappello da texano con ventilatorino sempre aceso (zzzzzzzzz,fino a esaurimento batterie :) e nella mano destra regge un bastone da passeggio.Verremo poi a sapere che sua moglie avrebbe compiuto 74 anni il week end successivo.
La comitiva e' adesso al completo, le mie speranze sono naufragate.No,no un attimo,non ancora,un cellulare suona,la guida risponde (io trattengo il fiato dall'ansia).
Siii, e' +1, ha confermato, viene anche lui/lei,bisogna andarlo/a a prendere.Incrocio le dita,tutte le dita, poi anche le braccia e le gambe,speriamo bene.Il pulmino si ferma un'ultima volta.
Giro la testa e rimango abbagliato;una cosa lucente brilla in mezzo al parcheggio sotto il sole mattutino.E' una pelata (una testa pelata) e sotto la pelata sudata c'e' lui,+1 che ha confermato.
In italiano mi scappa un "Ma vaff..." per la delusione.
+1 , occhialetti da intellettuale,abbastanza giovane,corpo abbondante,maglia viola,braghe nere,scarpe anche (nere) sale sul pulmino a passi piccini e si mette a sedere dietro anche lui. E mi guarda
E mi guardera' per tutto il viaggio senza dire una parola,muto come un pesce, un pesce pelato
Intorno a noi i vecchietti che parlano di giardinaggio e riescono anche a giocare a carte,le vecchiette che parlano di ricette di cucina e dolori fisici.Piu ne hai piu sei importante. Qualche volta si cambiano di posto per sentire meglio.
Com'e' andata la gita? Mah,vi racconto la parte piu entusiasmante;la prima camminata nella foresta e' lunga tre km,pavimentazione perfetta,pendenza trascurabile,fa solo un po' caldo.
La nostra allegra combriccola scalpita per i primi 250m di tracciato, affronta coraggiosa i sucessivi 100, stringe i denti per altri 50, poi una voce:
"E' ancora lunga?Sono un po' affaticata,ho caldo ,mi fa male la gamba destra" si lamenta il confetto
"A me fa male anche la sinistra e ho la testa pesante"
"...e a me anche la schiena,proprio qui" e indica col dito, cominciano a fare eco gli altri a turno in un escalation di dolori. Credo che se avessero potuto sarebbero morti tutti all'istante pur di vincere la gara :)
E la guida comprensiva:"Chi vuole tornare al pulmino alzi la mano" undici mani alzate,tutte tranne la mia
"E tu Stefano,non sei stanco" mi chiedono aggressivi
"No" rispondo
"Neanche affaticato?" quasi a volermi dare un'ultima chance. 22 occhi mi guardano cattivi,sanguigni,crudeli
"Be' in effetti un po' mi gira la testa,deve essere il caldo" rispondo per avere salva la vita
In 2 minuti eravamo gia tutti nuovo amici, stanchi e doloranti :) Solo +1 continuava a guardarmi,muto e indagatore


...Alla sera,poco prima di scendere, non ce la faccio piu e gliela do vinta,parlo per primo:
"Ma come ti chiami? che fai nella vita? dimmi"
+1 mi guarda,apre le labbra,boccheggia a vuoto alcune volte,alla fine risponde:
"Mi chiamo A....n,faccio il sommergibilista nella US Navy.Sono un meccanico,quando il reattore nucleare ha un problema devo aggiustarlo.Non parlo molto"
Fine di una giornata memorabile :)



P.s. Durante la navigazione sul fiume Daintree non abbiamo visto neanche un coccodrillo


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